Un aforisma di Arthur Schopenhauer recita: «In generale, una legge essenziale vale per ogni arte, per tutto ciò che è bello, per ogni rappresentazione spirituale: essa è la semplicità». In questo principio sembrano muoversi — pienamente a loro agio — Consuelo e Tommaso, anime delicate e consapevoli, mentre scelgono di celebrare un matrimonio semplice e intimo eppure pieno dell’affetto denso e tangibile dei loro familiari e delle loro bimbe. Ambientazione unica della giornata è il Ristorante La Foresta di Rocca di Papa, a partire dalla cerimonia civile adiacente alla piscina, passando per un breve tour fotografico nel giardino della location, fino a coronare la festa con un pranzo di famiglia in una piccola sala interamente riservata a loro.

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Scriveva Jeanloup Sieff: «I buoni fotografi sono rari e indefinibili, ma essi hanno sempre un tratto in comune, quello di andare al di là di sé stessi, d’essere più di ciò che potevano essere; di avere questa piccola “musica”… In breve di essere un po’ miracolosi. In fondo quelli che vengono chiamati “grandi fotografi” non sono che coloro ai quali questo incidente fortunato è arrivato un grande numero di volte, perché fare una buona foto è sempre vincere sull’azzardo. L’azzardo dell’incontro, della comprensione immediata, della sua trascrizione istantanea». Leonardo e Margherita non sono nient’altro che questo. Hanno la capacità di comprendere la complessità delle emozioni provate e sono in grado di scomporle e riordinarle illuminandole di luce. È stato molto commovente vedere come ogni singolo scatto fosse lo specchio delle nostre anime. Due cuori che, quel giorno, hanno battuto all’unisono con i nostri. Non vi restituiranno delle foto ma delle emozioni che vi accompagneranno per sempre.

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